Smart home e domotica: un valido aiuto per l’autonomia dei disabili

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La domotica può restituire l’autonomia alle persone diversamente abili, migliorandone la qualità di vita.

Le nuove tecnologie assistive e le relative applicazioni sono state affrontate nel corso della 5a edizione della Summer School ForItAAL, organizzata da ForITAAL e l’Ordine degli ingegneri della provincia di Lecce svoltasi presso il Must di Lecce, alla quale hanno partecipato autorevoli docenti del mondo accademico ed industriale.

Alessandro Troyse Ingegnere SttEngineering LecceUn focus sulle normative e i criteri progettuali e impiantistici necessari a creare un ambiente domestico smart per gli utenti disabili è stato fatto dell’Ingegner Alessandro Troyse di Stt Engineering, realtà salentina che si occupa di domotica nel corso dell’intervento “Disabilità: normativa tecnica e legislativa a “prova di handicap“.

“L’introduzione di dispositivi o di accorgimenti idonei possono annullare, in parte o totalmente, la debolezza di un individuo nelle diverse declinazioni dell’ambiente costruito quotidianamente fruito come la casa o l’ufficio” ha spiegato Troyse.

Primo passo per una casa a ‘misura di disabile’ è quindi la progettazione ergonomica sia degli spazi, privi di barriere architettoniche, sia degli arredi con elementi user-friendly rispondenti alle necessità dell’utente. Grazie alla domotica per disabili, ovvero l’inserimento di impianti di automazione della casa che assistano scenari comportamentali per rendere attivo, intelligente e cooperativo l’ambiente in modo che esso abbia tutti i requisiti di safety e security adatti all’utenza, lo spazio che circonda la persona affetta da disabilità non sarà più percepito come un ostacolo.

Smart home per disabili

Gli impianti domotici in casa sono utili soprattutto per supportare l’accessibilità e migliorare la qualità della vita delle persone diversamente abili, che hanno ad esempio poca o nulla abilità di movimento autonomamente. L’elemento caratterizzante di questi impianti di ultima generazione è rappresentato dall’integrazione dei sistemi impiantistici e dei servizi.

Una valida soluzione per migliorare la qualità di vita di utenti deboli con disabilità motorie, sensoriali e cognitive, contribuendo a ridurre la presenza di caregiver e assicurando una adeguata sicurezza personale all’utente (safety) e alle cose (security) è la Smart home.

La Smart home (Smart è l’acronimo di Sostenibilità, Mobility free, Ambiente e domotica, Risparmio energetico e Tecnologia) è un’abitazione dotata di una rete che collega tra loro sensori, attuatori e apparecchiature domestiche di vario genere controllabili anche a distanza. L’insieme di tali dispositivi consente di fornire servizi che rispondono ai diversi bisogni delle persone che la occupano: risparmio energetico, comfort, sicurezza e assistenza alle attività domestiche. I dispositivi e tutte le risorse della casa sono amministrate da un software di supervisione gestito con un video touch-screen o con un telecomando o, quando si è fuori casa, anche con dispositivi mobili come lo smartphone o il tablet.

A disposizione del disabile una serie di servizi fortemente personalizzabili: dall’isolamento e protezione automatica in caso di temporale al rilevamento di fughe di gas, allagamenti e incendi, dalla connessione remota a servizi di assistenza.

Sono cinque le tipologie di dispositivi che si possono installare:

– dispositivi per l’automazione e il controllo dell’ambiente domestico (attrezzature da cucina automatiche, regolatori di temperatura interna degli ambienti, regolatori di temperatura dell’acqua, dispositivi per la chiusura/apertura dei serramenti, dispositivi per la sicurezza, etc.);

– dispositivi assistivi (sistemi elettromeccanici o robotici per l’assistenza al movimento; ausili per la mobilità interna, attrezzature per la riabilitazione fisica, interfaccia uomo macchina speciali, etc.);

– dispositivi per il monitoraggio della salute (sistemi per il rilevamento dei parametri vitali, della postura, del comportamento degli occupanti, della ricognizione dell’espressione facciale, etc.);

– dispositivi per lo scambio delle informazioni (sistemi per l’accesso alle informazioni e alla telecomunicazione, sistemi di telemonitoraggio e teleispezione, controllo da remoto, etc.);

– dispositivi per lo svago/intrattenimento (sistemi di realtà virtuale, robot di intrattenimento, etc. ).

I vantaggi per il disabile di avere una Smart home sono: 

–  Diminuzione della dipendenza da caregiver e aumento dell’autonomia;

– Miglioramento della qualità della vita e aumento della sicurezza;

– Riduzione del carico di lavoro di assistenti e familiari;

– Monitoraggio da parte dei familiari.

Normativa

Le prescrizioni da applicare agli impianti elettrici di unità immobiliari a uso residenziale utilizzati da persone con disabilità o con necessità specifiche sono contenute nella “Specifica Tecnica CEI 64-8 e Specifica Tecnica CEI 64-21” “Ambienti residenziali: impianti adeguati all’utilizzo da parte di persone con disabilità o specifica necessità (PNA)”.

E’ qui che sono specificate tutte le indicazioni per una realizzazione impiantistica adatta alle esigenze delle persone disabili e la definizione di alcune parti dell’impianto e l’introduzione di alcuni sistemi operativi di gestione. Ad esempio, iI centro del quadro dell’unità abitativa dovrà essere posizionato ad una altezza compresa tra 0,75 m e 1,4 m dal piano di calpestio. Il comando degli interruttori non dovrà trovarsi ad una altezza superiore a 1,4 m dal piano di calpestio.

L’unità abitativa deve consentire:

– gestione degli accessi: l’unità abitativa deve essere dotata di videocitofonia/citofonia;

– dispositivi di comando per luci, tapparelle, finestre. Queste ultime devono essere dotate di un sistema di apertura e chiusura automatico;

– accessi esterni (porte provviste di un sistema di apertura automatico del battente che consenta l’apertura senza l’utilizzo di chiavi);

– porte interne dotate di un sistema di apertura e chiusura automatico, per esempio i servizi igienici e i locali da bagno;

– sistema di oscuramento automatico e o gestibile a distanza di tende, veneziane e tapparelle;

– scale dotate di elementi motorizzati;

– sistema di videocontrollo, che consenta di monitorarne lo stato a distanza. Il videocontrollo, se non già permanentemente attivo, si deve attivare automaticamente nel caso di avvicinamento ai luoghi allarmati;

– gestione dell’illuminazione (accensione/spegnimento automatico dell’illuminazione, interna e/o esterna e luci segna-passo almeno lungo il percorso tra la stanza da letto e il bagno, ad una altezza di circa 30 cm rispetto al piano di calpestio e illuminazione di emergenza).

– gestione termica degli ambienti;

– gestione degli allarmi tecnici (Rilevatore gas – Rilevatore CO – Rilevatore di allagamento);

– allarmi passivi che consentano di rilevare comportamenti e antintrusione anomali/imprevisti della persona PNA inviandoli alla persona di supporto;

– gestione dell’assistenza, (come la chiamata di soccorso esterno attraverso comandi di emergenza e continuità di servizio);

– sistema di videocontrollo.

Nel caso di disabilità accertata (come da artt. 3 e 4 della L. 104/92) sono previsti alcuni vantaggi fiscali per l’installazione e l’acquisto di prodotti domotici, dall’Iva ridotta al 4 per cento all’acquisto ai benefit Irpef a favore “degli interventi per la realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap” (DL 201/2011, DPR 917/86).

Informazioni su Avv. Nadia Delle Side 634 Articoli
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