
Rimedi contro gli inadempimenti delle prescrizioni di legge in materia di barriere architettoniche. Il Regolamento emanato con D.P.R. n. 503/1996, recante “norme per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi servizi pubblici“ contiene una compiuta definizione normativa di “barriera architettonica”.
Si fa riferimento:
– agli ostacoli fisici fonte di disagio per la mobilità di chiunque con particolare riferimento a coloro che si muovono con difficoltà a causa di impedimenti fisici a carattere permanente o temporaneo;
– agli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque la comoda e sicura utilizzazione di spazi, attrezzature o componenti;
– alla mancanza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l’orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque, con particolare riferimento a persone con limitate o assenti capacità visive e uditive.
Dalla definizione che precede, emerge con chiarezza che, per il legislatore, le “barriere architettoniche” sono costituite da tutto ciò che rende scarsamente fruibile o godibile l’ambiente costruito, indipendentemente da un impedimento fisico del cittadino.
Deve considerarsi, inoltre, che l’accessibilità e la fruibilità degli edifici, non si risolvono nel mero abbattimento delle barriere architettoniche, peraltro non sempre di facile ed efficace attuazione. Ai percorsi di riadattamento devono preferirsi filosofie costruttive e progettazioni basate sul concetto di accessibilità generalizzata, svincolate dall’idea che il disagio riguardi esclusivamente la persona affetta da disabilità.
La legge n.104/1992 per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili, prescrive che la realizzazione di edifici pubblici e privati aperti al pubblico deve essere effettuata in conformità delle norme vigenti in materia di accessibilità e di superamento delle barriere architettoniche. Tanto le Pubbliche Amministrazioni quanto i privati che esercitano attività o servizi pubblici hanno l’obbligo di realizzare o adeguare le strutture per una migliore fruibilità delle stesse.
In caso di inadempimento delle prescrizioni normative, il cittadino singolarmente o per il tramite di enti o organismi di tutela collettiva, ha facoltà di esercitare i propri diritti. Come?
Tra i rimedi contro tali inadempimenti è’ possibile adire l’autorità giudiziaria: il diritto alla mobilità, alla libertà, all’autonomia, la dignità sono costituzionalmente rilevanti e il loro esercizio non è subordinato a nessuna esigenza di natura tecnica, economica, patrimoniale, organizzativa.
Altro rimedio: se la violazione delle prescrizioni di conformità è riconducibile a un atto od omissione della Pubblica Amministrazione, il cittadino potrà ricorrere, formalmente, al Difensore Civico, organo istituito presso il Comune di residenza, con la funzione di garantire gratuitamente, l’efficienza dell’attività amministrativa. Il Difensore Civico, avviata l’istruttoria, ha il potere di accedere agli atti interni della P.A. al fine di individuare eventuali inadempimenti.
L’accesso agli atti amministrativi può essere effettuato direttamente dal cittadino al fine di prendere visione di progetti, certificati di agibilità, attestazioni di conformità, concessioni edilizie.
La richiesta, ai sensi della Legge 241/1990, può essere verbale o presentata per iscritto e a essa deve darsi risposta, positiva o negativa motivata, entro 30 giorni.
Angela Marcantonio
E’ istituito presso il Ministero dei lavori pubblici il Fondo speciale per l’eliminazione e il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati.
peccato che la legge per il superamento delle barriere architettoniche esiste ma poi un disabile,per poter montare a sue spese un montascale deve lottare contro l’asemblea condominiale e, se questa non è d’accordo,dovrà accollarsi chissà quale altra spesa per adire all’autorità giudiziaria,e in chissà quali tempi!!!! Intanto resta incarcerato in casa e non può curarsi!!!! Una vergogna!!!!
buon giorno sono vincenzo abito a s.isidoro, Nardò (le) dal 2004 vivo e risiedo,con la mia famiglia totale 6 componenti alla quale tre INVALIDI al 100%. mi sono occupato della strada disagiata perchè mio figlio cammina male e si fece male cadendo su un sasso mise il piede male e usci la rotula fuori asse, e nel 2005 e stata approvata. che appena possibile evadevano la richiesta scritta ed approvata per luce ed asfalto sulla stradina di circa 60 mt. occorrevano solo 5 lampioni e strada sistemata . nel 2009 fanno i lavori con luce e risistemazione asfalto ma non so come da noi NO. avevano errato la via che o richiesto ne anno fatta un’altra. inutile i reclami svolti sia ai sindaci, sia agli assessori, sia a chi ne fa le veci, scrissi anche a vari competenti televisivi.ma TUTT’ORA NIENTE LUCE NIENTE ASFALTO.(stessa risposta da anni dicono sempre “SOLDI FINITI” NON CI SONO SOLDI…) MA ORA O DECISO DI ALZARE IL TIRO SCRIVENDO A MOLTI COMPETENTI. a chi si occupa di barriere architettoniche, al vice ed al presidente della republica a chi dirige L’INDIGNATO SPECIALE, alla tv a tutti coloro che vorranno prendere parte di questa (STORIA INFINITA). anche con l’avvocato non feci nulla.