Ape sociale prorogata sino al 31 dicembre 2023

Ape sociale prorogata sino al 31 dicembre 2023

La Legge di Bilancio 2023 ha, tra le varie misure, previsto novità anche in materia pensionistica, prorogando l’Ape Sociale anche per il prossimo anno.

L’Ape sociale è un’indennità erogata dall’Inps che accompagna il lavoratore dai 63 anni di età sino alla pensione di vecchiaia che si raggiunge col compimento del 67esimo anno di età. Alla misura non possono accedere tutti i lavoratori, ma solo quelli appartenenti a specifiche categorie come i disoccupati di lungo corso, i Caregiver, gli invalidi dal 74% e gli addetti ai lavori gravosi.

In base alla Legge n. 234/2021, all’Ape sociale possono accedere i lavoratori che hanno compiuto 63 anni entro il 31 dicembre 2022. Ma con la legge di Bilancio 2023 la misura è stata prorogata di ulteriori 12 mesi includendo così anche coloro che maturano i requisiti tra il 1° gennaio 2023 ed il 31 dicembre 2023.

CHI SONO I BENEFICIARI DELL’APE SOCIALE

La legge di Bilancio non ha previsto modifiche per quanto riguarda i beneficiari dell’Ape sociale che sono, pertanto, le seguenti categorie di lavoratori:

  1.  lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione che abbiano esaurito integralmente la disoccupazione indennizzata;
  2.  invalidi con una invalidità civile riconosciuta di almeno al 74%;
  3.  caregivers;
  4.  lavoratori dipendenti addetti alle cd. mansioni gravose.

Va ricordato che a decorrere dal 1° gennaio 2022 sono stati ampliati i beneficiari che posso accedere all’Ape sociale (ne abbiamo parlato in questo articolo: Ape sociale 2022: presentazione delle domande, requisiti e novità).

Di seguito uno schema che riassume quali sono le categorie di beneficiari dell’Ape sociale.

BENEFICIARI APE SOCIALE

CATEGORIE

REQUISITI

Disoccupati che hanno esaurito integralmente la disoccupazione indennizzata 63 anni di età

30 anni di contributi

Invalidi civili dal 74% in su 63 anni di età

30 anni di contributi

Caregivers 63 anni di età

30 anni di contributi

Lavoratori dipendenti addetti alle cd. mansioni gravose 63 anni di età

36 anni di contributi

Tra i lavoratori addetti alle cd. mansioni gravose:

operai edili, come indicati nel contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle imprese edili e affini, per i ceramisti (classificazione Istat 6.3.2.1.2) e per i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta (classificazione Istat 7.1.3.3)

63 anni di età

32 anni di contributi

Inoltre, va ricordato che per i disoccupati di lungo corso è stata eliminata la condizione del decorso del trimestre in stato di disoccupazione.

CONTRIBUZIONE MINIMA NECESSARIA

Per accedere all’Ape sociale in qualità di disoccupato di lungo corso, di Caregiver o di invalido civile occorre, come visto, avere un minimo di 30 anni di contributi, mentre sono necessari 36 anni di contributi per gli addetti ai lavori gravosi.

Per alcuni lavoratori che svolgono attività gravose, nello specifico solo per  gli operai edili, ceramisti, e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta, è stato invece ridotto a 32 anni il requisito contributivo minimo richiesto (rispetto ai 36 anni degli altri lavori gravosi).

Per le madri lavoratrici il requisito contributivo viene abbattuto di un anno per ogni figlio entro un massimo di due anni (quindi a seconda dei casi, il requisito contributivo può scendere a 28 o a 34 anni di contributi).

DOMANDA DI CERTIFICAZIONE DEI REQUISITI

I lavoratori che maturano i requisiti per l’Ape sociale entro il 31 dicembre 2023 (63 anni di età e 30 di contributi, oppure 36 anni di contributi per i lavoratori gravosi) possono presentare domanda di riconoscimento delle condizioni di accesso alla misura pensionistica entro le seguenti finestre temporali:

  1. Dal 1° gennaio 2022 al 31 marzo 2023;
  2. Dal 1° aprile 2023 al 15 luglio 2023;
  3. Dal 16 luglio 2023 al 30 novembre 2023 (istanza tardiva)

Le domande presentate dopo ogni finestra temporale e, comunque, non oltre il 30 novembre saranno prese in considerazione dall’Inps unicamente se all’esito del monitoraggio dello “scaglione” precedente residuano le necessarie risorse finanziarie.

CALCOLO DELL’APE SOCIALE

L’Ape sociale garantisce un sostegno economico pari all’importo lordo mensile della pensione maturata al momento della domanda, entro un massimo di 1.500 euro al mese per 12 mensilità annue.

La misura cesserà al compimento dell’età pensionabile, ossia al raggiungimento dei 67 anni di età (al netto dei futuri adeguamenti alla speranza di vita ISTAT).

L’Ape sociale è assimilata al reddito da lavoro dipendente dal punto di vista fiscale e non dà luogo all’accredito di contributi figurativi.

Al fine del perfezionamento del requisito contributivo dei 30 o 36 anni, è possibile avvalersi anche del cumulo dei periodi assicurativi, cioè sommare la contribuzione versata nelle gestioni previdenziali dell’Inps (con esclusione della sola contribuzione presente nelle casse professionali).

L’Ape sociale è incompatibile con la Naspi, con le prestazioni per disoccupazione assimilate e con qualunque tipologia di pensione diretta. Nel caso in cui il beneficiario dell’Ape sociale trovi un nuovo lavoro, la cumulabilità con l’Ape sociale è ammessa:

– nel limite di 8.000 euro annui, con i redditi derivanti da lavoro subordinato o assimilati;

– nel limite di 4.800 euro annui, con i redditi derivanti da lavoro autonomo.

Informazioni su Avv. Nadia Delle Side 626 Articoli
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