Legge di Bilancio 2023: le misure per le famiglie, le persone con disabilità, i pensionati

Legge di Bilancio 2023 misure per le famiglie

Nella seduta del 21 novembre 2022 il Consiglio dei Ministri ha dato il via alla Legge di Bilancio 2023 che dovrà essere approvata dalle Camere entro l’anno in corso.

La manovra ha concentrato buona parte delle risorse disponibili sugli interventi a sostegno di famiglie e imprese e per interventi di riduzione del cuneo fiscale e dell’Iva.

Vediamo nel dettaglio quali azioni sono state previste con riferimento alle categorie fragili e alle famiglie, disabili e pensionati.

SOSTEGNI ALLE FAMIGLIE E ALLE CATEGORIE FRAGILI

Bonus Bollette

Per le famiglie più fragili è stato confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il bonus bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12.000 euro a 15.000 euro.

Iva prodotti prima infanzia

Viene ridotta l’Iva per i prodotti per l’infanzia (pannolini, biberon, omogenizzati, latte in polvere, igiene, etc.) e per l’igiene intima femminile dal 10 al 5%.

Carta Risparmio spesa

Viene istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” (una specie di “buoni spesa”) per redditi bassi fino a 15mila euro, gestita dai Comuni. La Carta risparmio è finalizzata all’acquisto di beni di prima necessità presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa, con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari;

Assegno Unico

L’Assegno Unico per il primo anno di vita del bambino viene aumentato del 50% per tutti.

Per le famiglie con 3 o più figli, per il 2023 sarà aumentato del 50%.

Resa strutturale e non più transitoria la maggiorazione dell’assegno unico per i figli disabili.

Agevolazioni prima casa

Sono prorogate per il 2023 tutte le agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani under 36, coprendo la garanzia sul mutuo fino all’80%.

Congedo parentale

Viene ampliato di un mese con la retribuzione all’80% e con possibilità di usufruire di questo pacchetto, utilizzando il tempo a disposizione di volta in volta a seconda delle esigenze, nel corso dei primi 6 anni di vita del bambino.

MISURE IN MATERIA PENSIONISTICA

Ape Sociale

È prorogata l’APE sociale, ossia la misura che prevede la possibilità per le persone in difficoltà di ottenere in anticipo la pensione.

Opzione donna

È prorogata l’Opzione donna, la misura che permette alle donne di andare in pensione a 58 anni con 35 anni di contributi, ma optando per il regime contributivo.

L’Opzione Donna ha subito alcune modifiche che tengono in considerazione le condizioni di maggiore difficoltà e il numero dei figli:

  • Opzione donna rimane invariata per chi ha le stesse condizioni dell’APE sociale, in particolare per chi deve accudire una famiglia;
  • Rimane invariata per chi ha 2 o più figli, quindi occorrono 58 anni; sale invece a 59 anni per chi ha 1 solo figlio, sale a 60 anni per chi non ha figli.

Età pensionistica

Dal 1° gennaio 2023 sarebbe scattata per tutti la norma che portava a 67 anni l’età pensionabile. Il governo è intervenuto apportando dei correttivi:

  • possibilità di andare in pensione a 62 anni con 41 anni di contributi (Quota 103), introducendo altresì una serie di paletti, tra cui quello che fino al 67° anno di età non si potrà percepire un assegno mensile che supera di 5 volte la pensione minima.

Adeguamento delle pensioni al tasso d’inflazione

Sulla rivalutazione delle pensioni rispetto all’inflazione, il governo ha scelto di favorire le pensioni più basse a scapito di quelle più alte.

Le pensioni minime saranno indicizzate nella misura del 120%.

Le pensioni fino a 4 volte la pensione minima verranno indicizzate al 100%: la pensione minima in Italia è di 524€, quindi le pensioni fino a 2.100€ verranno adeguate per intero. Per gli importi superiori verrà applicata una progressiva riduzione, le pensioni nella fascia 2.100€-2.600€ ad esempio verranno adeguate all’80%, mentre le pensioni che superano di 10 volte la pensione minima (5.240€) verranno indicizzate al 20%.

REDDITO DI CITTADINANZA

Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro, ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 7/8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili.

È inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua.

SCUOLA

Per le scuole partitarie è previsto il ripristino del contributo (70 mln) e del trasporto disabili (24 mln).

CARO CARRELLO

Per sostenere i consumi delle fasce più deboli, il Governo ha stanziato 500 milioni di euro. Si è deciso di orientare il provvedimento in favore dei redditi bassi con un provvedimento che coinvolgerà i comuni, per far ottenere l’abbassamento di prezzo sui beni di consumo primari per gli incapienti.

Per far fronte al caro prezzi il governo ha infine rivolto un appello ai produttori e alla distribuzione, al fine di farsi parte attiva per la realizzazione di questo intervento a sostegno dei più deboli. È verosimile pensare che le risorse stanziate andranno a beneficio di quegli esercizi o di quei beni i cui produttori o distributori si sono impegnati a calmierare il prezzo. Il governo ha annunciato che verrà resa nota la lista di tutte quelle aziende che hanno accolto l’invito a collaborare per calmierare i prezzi.

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